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Chi è Carlo Cambi

Carlo Cambi

Classe 1956, Carlo Cambi è nato in Toscana il 12 aprile e attualmente vive a Macerata. La prima volta che ha scritto per un giornale aveva appena 14 anni e da allora non ha più smesso.
Per oltre 20 anni, ha vissuto a Roma dove ha cominciato a muovere i primi passi nel mondo del giornalismo, collaborando anche a diversi programmi sia televisivi che radiofonici. E’ stato caporedattore delle pagine di economia di Repubblica ed ha fondato e diretto per otto anni «I Viaggi di Repubblica».
Ha scritto per riviste importanti come Panorama, l’Espresso e l’Epoca, il «Tirreno», «la Repubblica», «L’espresso», «Affari & Finanza», «Il Venerdì di Repubblica» ed è una delle prime firme del quotidiano «Libero» e del «Qn».
Sporadicamente, adesso, scrive per Il Giornale. È tra i fondatori del Movimento Turismo del Vino. È sommelier ad honorem dell'AIS e socio corrispondente dell'Accademia dei Gergofili.
È stato insignito di importanti premi tra i quali il Premio Internazionale Ais-Oscar del Vino nel 2009, quale migliore giornalista e scrittore del vino.
È stato uno dei volti della popolare trasmissione di Rai 1 La Prova del Cuoco e ospite fisso alla trasmissione Uno mattina verde (RAI 1).

 La cucina per lui, non conosce segreti: amante dei gusti e dei sapori della buona cucina Carlo Cambi ha fatto del suo amore per il cibo una vera e propria professione e nel 2005 pubblica con Newton & Compton Il Gambero rozzo, “una guida gastronomica antimodaiola, che si oppone alla prosopopea di chi non parla come mangia per presentare mille indirizzi d'Italia dove si fa ancora cucina di tradizione, dove il servizio è quello che è (spontaneo, familiare, sicuramente sorridente), dove il vino è spesso della casa, il desinare solido e il conto leggero.

Non è una rassegna di indirizzi dove la tipicità è di facciata (fatta di prodotti finti e di ancor più finte tovaglie a quadrettoni), ma è un tour nell'Italia da mangiare e da gustare soprattutto quando si ha appetito di cose buone, immediate e decise”.
L’antidoto alla volgarizzazione della cucina, all’invasione dei kebab, ma anche al caro-cibo: questo è Il Mangiarozzo, divenuto ormai un bestseller dell’enogastronomia. Il racconto delle osterie e trattorie d’Italia non è solo una guida gastronomica; si può leggere come un romanzo delle nostre radici, che racconta dei luoghi dove la cucina ha il sapore del territorio, lo spessore della tradizione e il tempo delle stagioni: un baedeker per trovare il pasto giusto nel posto giusto, e infine è una sorta di viaggio per profumi e gusti dei nostri territori.
La nuova guida redatta con sopralluoghi personali e dati raccolti da una fitta rete di amici fidati, si fa tendenza con buona tiratura e si aggiorna per 12 anni con un’attenta analisi dei cambiamenti sociali in atto: una prefazione che è un trattato di filosofia, da sottolineare e riflettere, un albo d’oro degli indirizzi da non perdere e la continua segnalazione di luoghi dell’anima, spazi di sana convivialità.

Con la Newton Compton pubblica anche Le ricette d’oro delle migliori osterie e trattorie italiane del Mangiarozzo e Le 365 migliori ricette della cucina italiana, Le ricette e i vini del Gambero rozzo e Gli agriturismi del Gambero rozzo nel 2007, Gli agriturismi e le locande del gambero rozzo nel 2008, Le migliori ricette delle osterie italiane del Mangiarozzo 2017. “Il Mangiarozzo ha raccontato e invitato a scoprire la cucina italiana più autentica con una guida unica nel panorama del nostro Paese, perché alle classifiche e ai punteggi ha preferito la narrazione del particolare, la ricerca del gusto perduto. Le oltre mille recensioni, che hanno attraversato tutta la penisola e le isole, da nord a sud, sono state pensate come strumento per realizzare un dialogo virtuoso tra i cuochi che servono i piatti della tradizione e chi quella tradizione vuole assaporare. Non è un elenco di poche stelle circondate da infinite comparse: qui sono protagonisti uomini e donne che con le loro osterie, spesso a conduzione familiare e con l'utilizzo di materie prime a chilometro zero, tengono in vita una parte importante della cultura italiana. Ciascuna delle trattorie ha una propria storia, un ingrediente segreto e un piatto forte. Consigli che accompagnano attraverso le pagine a vivere un'esperienza indimenticabile, attraverso un viaggio sensoriale e sentimentale”.

 
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